Anche quest’anno nel nostro Istituto tutti gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado hanno partecipato alla Giornata Europea delle Lingue il 26 settembre. Celebrazione istituita nel 2001 dal Consiglio d’Europa, si festeggia alla “Dante” da sei anni ed è una porta di benvenuto multilingue per il nuovo anno scolastico. Infatti è l’occasione, con le docenti di inglese e di francese Crucinio, Di Cesare, Giancaspero, Guadagno, Marcovecchio e Palazzo, di approfondire la tematica della diversità e ricchezza linguistica dell’Europa, segno di incontro di popoli e culture.
Dal 13 al 26 settembre gli alunni di tutti i plessi, guidati dalle docenti di lingue, hanno esplorato modi di dire su vestiti e accessori nelle lingue studiate a scuola, per confrontare se nella lingua italiana e in quella inglese e francese gli stessi modi corrispondono in maniera letterale o si esprimono in un modo totalmente diverso, a dimostrazione che ogni lingua è legata alla propria cultura.
Hanno poi realizzato disegni sui modi di dire in italiano, in inglese e in francese, che hanno esposto in una bella mostra, arricchita anche grazie al contributo degli alunni albanesi, rumeni, ucraini della “Dante Alighieri”, che ci hanno fatto conoscere modi di dire sui vestiti dei loro paesi d’origine.
Ad esempio, partendo dalla lingua italiana, i nostri ragazzi hanno scoperto che “L’abito non fa il monaco” anche in francese e perfino in rumeno. Il cappello è accessorio che troviamo in tanti modi di dire: dall’italiano “Tanto di cappello!” che ha un corrispondente francese: “Chapeau!”, che troviamo anche nel nostro dizionario, al britannico “Tenere qualcosa sotto il cappello”, che significa mantenere un segreto, o ancora “Indossare molti cappelli”, che indica qualcuno che ricopre una varietà di ruoli o svolge tante attività. Se in Italia “Mi metto nei panni di qualcuno”, nel mondo britannico “Mi metto nelle sue scarpe” e se una persona “E’ troppo grande per i suoi stivali” significa che pensa e si comporta come se fosse più importante di quello che realmente è. Se mi arrabbio con qualcuno e gli chiedo di tacere, in Gran Bretagna “gli infilerò un calzino in bocca”, invece in Francia se sono triste “Ho il morale nei calzini”. Se un abito “Ti calza come un guanto”, sarà la stessa cosa anche se ci spostiamo oltralpe o oltremanica. Quando in italiano una persona cambia parere per interesse possiamo dire che “E’ un voltagabbana”, invece in Francia si “Volta la giacca” e addirittura nell’isola della Réunion si “Volta il pantalone”. Due amici che stanno sempre insieme saranno in italiano “C… e camicia”, esattamente come nella lingua francese; ma se in inglese dico a qualcuno di “Mantenere la propria camicia” gli sto chiedendo di calmarsi. E ancora, quando parlo male di qualcuno, in italiano “Taglio e cucio”, ma in francese addirittura “Taglio un abito” completo!
Oltre ai laboratori artistici, le docenti di inglese hanno mostrato agli alunni un corto di una regista egiziana, Sarah Rozik, “The other pair” (2014), in cui i protagonisti sono due bambini alle prese con un paio di scarpe: soli sei minuti che sono diventati per i nostri ragazzi l’occasione per riflettere sull’essenziale e sul superfluo.
Le attività realizzate per la Giornata Europea delle Lingue alla “Dante Alighieri” sono illustrate in un articolo pubblicato sul sito del Consiglio d’Europa, dove è possibile votare, tra le migliaia di eventi, anche il nostro Istituto. Ecco il link https://edl.ecml.at/Events/EventsDatabase/tabid/1772/EventID/29561/language/fr-FR/Default.aspx
E’ possibile votare una volta al giorno su ciascun dispositivo fino al 31 ottobre. Non resta che dire a tutti: Dante Alighieri? CHAPEAU!
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